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al testo di Serenella Menichetti
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Un odio caldo che viene dall’inferno semina piccole vittime Sparge fra le macerie, rosse mascherine. E noi spettatori agli orrori incalliti a sguardi di morte, indifferenti, schiacciamo i tasti per cambiare luogo.
Navighiamo in mari calmi e vacanzieri. Oppure mettiamo il naso in cucine dove profumi e sapori speziati d’oriente annientano il senso di colpa, dove il rosso è un frutto succulento, oppure un sugo, che solo al pensiero esalta le papille gustative.
Passiamo così da un rosso all’altro senza interrogarci sulle differenze di stile. Premiamo tasti che ci portano sui campi di gioco alternandoli a campi di guerra: Argentina/Germania, Israele/Palestina.
Per annegare il nostro disappunto ci ubriachiamo con cocktail di aggettivi alcolici dosati in parti uguali: Atroce, terribile, agghiacciante.
Oppure ci riempiamo la bocca di luoghi comuni: “Possibile che nessuno faccia niente” E affiggiamo sulle bacheche dei social network Link contro i bombardamenti mischiati ad altri contro la squadra che non ci piace.
Alla domanda “ tu con chi stai” Rispondo: “Io sto con la pace”
Ma questo, sembra non avere importanza. |
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